Anche se gli intenditori non concedono alcuna aggiunta al tè (zucchero, miele, limone o latte) alcuni tè si prestano per essere “macchiati” e il latte infatti ha la caratteristica di mitigare la loro astringenza e renderli più morbidi al palato.
Prima di prendere il bricco del latte è necessario dirvi che questo prodotto va aggiunto solamente ai tè neri che provengono da India, Ceyon e Africa e loro relative miscele (es. English Breakfast), e non aromatizzati o profumati (possiamo fare un’eccezione se il tè è aromatizzato alla vaniglia o al cocco). Non è una questione di etichetta ma di gusto sgradevole che l’aggiunta di latte darebbe, ad esempio, a un tè verde!
Fatta questa premessa la domanda è se il latte che andiamo ad aggiungere è meglio scaldarlo, oppure no? La temperatura influenza molte reazioni chimiche, fra cui la coagulazione della caseina, la proteina del latte. Se aggiungiamo il latte freddo al tè caldo direttamente nella tazza la caseina si separa e sentiremo un odore di formaggio (provare per credere); se invece mettiamo il latte freddo nella tazza vuota e poi aggiungiamo il tè caldo la temperatura sale più lentamente e si riduce il sapore di formaggio. La scelta sta al vostro gusto personale!
Articolo pubblicato su Dolce Vita Magazine