La bustina del tè, un’invenzione che ha rivoluzionato il modo di bere le foglie della Camellia Sinensis, ha origine agli inizi del 1900 e in molti si contendono l’invenzione.
Nel 1901, in America, Roberta C. Lawson e Mary Molaren furono le prime a depositare la domanda per il brevetto della bustina di tè. Nello stesso periodo il newyorkese Thomas Sullivan inviava campioni di tè in bustine di seta ai suoi clienti. Negli anni Venti si passò dalla seta alla garza, che permetteva di procedere più facilmente con le infusioni, e successivamente alla carta che si utilizza ancora oggi. Le bustine del tè ad oggi sono rimaste pressoché invariate, possiamo vedere variazioni nella forma, alcune sono state studiate di forma piramidale per dare maggiore agio al tè in infusione e ce ne sono state anche a forma di cialde ma con poco successo.
All’interno delle bustine, la maggior parte delle volte, troviamo foglie sminuzzate (che occupano meno spazio negli imballaggi) spesso di non chiara origine. La comodità della bustina non viene messa in dubbio, ma se potete vi consiglio di prediligere le foglie sfuse, sia per la qualità del tè che per la magia nel vedere le foglie che si schiudono al contatto con l’acqua.
Articolo pubblicato su Dolce Vita Magazine