In Nepal si produce principalmente tè nero da esportazione per il mercato occidentale e piccole quantità di tè verde. La sua posizione e le altitudini permettono coltivazioni ad alta quota che si estendono sulle vette dell’Himalaya arrivando fino a 2mila metri. Ci sono 6 distretti principali nelle regioni orientali che sono noti per la produzione di tè di qualità: Ilam, Panchthar, Dhankuta, Terhathum, Sindhulpalchok e Kaski. In Nepal ci sono quattro periodi di raccolta delle foglie: first flush, second flush, monsone flush e autumn flush che conferiscono ognuna caratteristiche diverse alle foglie.
A differenza della vicina India dove la coltivazione del tè si espanse e si modernizzò, il Nepal, a causa di problemi politici interni, si isolò dalla modernizzazione e dallo sviluppo economico. Nel 1900 la situazione però cambiò ed il Nepal iniziò ad avere i primi importanti investimenti nel settore della coltivazione del tè.
Oggi i piccoli agricoltori costituiscono la quota maggiore nell’industria del tè del Nepal e la sua coltivazione si è evoluta in un’attività a vantaggio dello sviluppo economico e sociale del paese con una tendenza alla privatizzazione delle piantagioni ed una sempre più marcata politica a tutela della qualità e della eco-sostenibilità.
I tè del Nepal si caratterizzano non solo per aromi particolarmente ricchi e complessi, ma anche per la varietà sulle singole produzioni di tè. I dolci delicati profumi ed i sapori persistenti vi conquisteranno. Nella foto uno dei più famosi tè nepalesi, il Maloom.
Articolo pubblicato sul magazine Dolce Vita online