Il tè in Indonesia arriva con gli olandesi che, agli inizi del 1700, ne iniziarono la coltivazione. Attualmente le piantagioni si localizzano principalmente sulle isole di Giava e a Sumatra dove sono attive 16 fabbriche. La produzione principale è di tè nero sminuzzato per le bustine e dal 1988 anche di tè verde spesso aromatizzato al gelsomino.
Quasi la metà del tè indonesiano viene esportato all’estero e proviene principalmente dalle grandi piantagioni del paese che possono essere di proprietà statale oppure private. In quest’ultime viene prodotto il tè di alta qualità mentre la maggior parte dei piccoli agricoltori è orientata verso il mercato interno.
Rispetto ad altri paesi la resa della coltivazione del tè in Indonesia, per ettaro, è più bassa in quanto alla maggior parte dei piccoli agricoltori mancano i mezzi finanziari e l’esperienza per ottimizzare la produzione. Un altro problema che frena lo sviluppo e anche l’esportazione più massiccia del prodotto sono i costi di logistica che rendono costoso il trasporto del tè crudo dalla piantagione all’impianto di lavorazione e quindi al punto vendita.
I tè prodotti in Indonesia sono robusti e rotondi. Tollerano bene l’aggiunta di latte e sono soprattutto destinati alla produzione di miscele. In fotografia le foglie di Java Malabar.
Articolo pubblicato sul magazine Dolce Vita online