L’area del Darjeeling, situata a nord-est dell’India a un’altura di 1.800 m, comprende 87 giardini che producono lo “champagne” dei tè, definito così per il suo gusto inconfondibile. La coltivazione comincia nel 1841 per volere del dottor Archibald Campbell che utilizzò i semi arrivati dalla Cina, ma bisogna attendere fino al 1860 per lo sfruttamento commerciale che ha portato questo prodotto a essere amato dai palati europei. La maggior parte delle foglie di tè Darjeeling diventano tè nero ma esistono anche tè semiossidati (oolong) e tè verdi. Le infusioni migliori danno un liquore giallo-oro con un sapore leggero e floreale.
Quando si acquista un tè darjeeling il giardino di provenienza si intuisce dal nome: ad esempio, Darjeeling Margaret’s Hope. Ci sono poi due lettere che indicano il periodo di raccolta: First Flush (FF) in primavera, il Second Flush (SF) nei mesi estivi e l’Autumn Flush (AF) tra settembre e ottobre. Si consiglia di prediligere l’acquisto di foglie intere e gemme rispetto a foglie spezzate. Darjeeling Margaret’s Hope SFTGFOP1 FF è un esempio di un prodotto classificato in alta qualità; questa nomenclatura, di facile interpretazione per gli intenditori, sta a indicare che il tè darjeeling raccolto nel giardino Margaret’s Hope in primavera presenta un grande contenuto di germogli e foglie intere. Se nella nomenclatura appare la lettera B vuol dire invece che le foglie sono spezzate (es. TGBOP).
Articolo pubblicato sul magazine Dolce Vita online