Tipico dei paesi del Maghreb, in particolar modo del Marocco, il tè alla menta viene preparato facendo un infuso di tè verde Gunpowder e foglie di menta della varietà Spicata aggiungendo molto zucchero bianco. È la bevanda dell’ospitalità, rifiutarla è considerato un gesto scortese, ma è anche la bevanda che conclude il pasto. Viene servita seguendo una formula tradizionale e utilizzando un tipico corredo composto da vassoio e teiera cesellati, accompagnati da bicchierini di vetro decorati.
Il tè cinese della varietà Gunpowder arrivò in Marocco nella metà dell’Ottocento grazie agli inglesi e divenne molto popolare a seguito della chiusura dei porti del Baltico durante la guerra di Crimea. Questo fatto lasciò i mercanti inglesi con un eccesso di tè da vendere e iniziarono quindi a smerciarlo nei porti marocchini di Tangeri ed Essaouira. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, divenne la bevanda più diffusa del paese.
Per preparare questo infuso è necessario riscaldare la teiera con dell’acqua calda. In seguito si aggiunge il tè (un paio di cucchiaini) che viene ripulito del suo gusto amaro mettendo una piccola quantità di acqua bollente da buttare dopo un minuto di infusione. Dopodiché si mette lo zucchero (almeno un paio di cucchiai) e la menta (una decina di foglie) e si riempie la teiera di acqua bollente che viene messa sul fuoco per un paio di minuti. Per servire la bevanda è necessario ossigenare l’infuso appoggiando il beccuccio della teiera sul bicchiere e riempiendolo sollevandolo in alto e poi in basso. Si serve infine il tè accompagnato da datteri, uvetta, fichi, mandorle e piccoli dolcetti.
Articolo pubblicato sul magazine Dolce Vita online