Quando leggiamo su una confezione “English Breakfast” si fa riferimento a una miscela di tè neri maltati e forti provenienti da Sri Lanka, India, Cina o Kenya. È una miscela comune nella cultura del tè inglese che viene servita zuccherata e con una nuvola di crema di latte e solitamente accompagna una ricca colazione salata. È un tè facile da preparare che può essere apprezzato anche dai palati meno esperti e che viene utilizzato anche come ingrediente per i cocktail.
Fu la portoghese Caterina di Braganza, quando divenne la moglie di Re Carlo II d’Inghilterra nel 1662, a introdurre alla corte inglese l’usanza di bere il tè. I portoghesi, che a quel tempo controllavano le rotte commerciali verso l’est, intrattenevano rapporti con la Cina e bere il tè era un lusso molto apprezzato. Inizialmente il tè veniva servito nel pomeriggio ma verso la metà del XVIII era già arrivato al tavolo della colazione.
Lo stile “Breakfast Tea” che beviamo oggi si dice sia stato creato nel 1892 da Robert Drysdale, un maestro di tè scozzese che intuì la necessità di creare un tè del mattino da abbinare alla tradizionale colazione inglese. Tuttavia, il termine “English Breakfast Tea” ha origini precedenti e risalgono al 1834 quando un immigrato britannico a New York aprì una società del tè. Tale Richard Davies commercializzava una miscela di tè neri cinesi e indiani che aveva chiamato “English Breakfast Tea”. Questa miscela ebbe molto successo e diversi rivenditori americani che volevano rifornirsi dei prodotti per la ricetta iniziarono a scrivere a Londra per informarsi sul tè, ma nessuno in Gran Bretagna ne aveva mai sentito parlare e si dovrà attendere fino al 1892 per la miscela come la intendiamo oggi. Attualmente ogni marchio che produce tè include una miscela denominata English Breakfast nel proprio catalogo e questo dà l’idea di come la miscela faccia parte del consumo quotidiano.
Articolo pubblicato sul magazine Dolce Vita online